Quando nella primavera di quest’anno mi è venuta l’idea di ‘Short is beautiful’, non mi immaginavo che varietà di soluzioni sarebbero state proposte, davvero una sorpresa! La durata di 2 minuti, ancora oggi, mi sembra una scelta felice, perché in questo modo gli autori e le autrici venivano sollecitati a focalizzare il loro interesse verso soggetti poco appariscenti o effimeri, di cui probabilmente non si sarebbero mai occupati e facendo così affiorare immagini che altrimenti si sarebbero perse. Dall’altra parte anche il piccolo gesto effimero può acquistare importanza, diventare quasi cosmico come ci fa vedere il gruppo Iocose con “Spinning the planet” o Ilaria Biotti con “Fuga dalla terra”. Nella direzione opposta, in modo minimalistico, seguiamo i segreti movimenti di una formica che forse vuol consegnare un omaggio amoroso e attraverso le sue migrazioni rende evidenti le evoluzioni controverse di un rapporto sentimentale (vedi di Gianni Melotti “Amore”). Come già formulato nell’invito, la piccola forma e il piccolo formato in ogni modo acquistano importanza, possono addirittura ridurre all’essenziale la reciprocità di un rapporto come fanno Molino & Lucidi in “Noi” – senza poter escludere del tutto, nonostante l’apparente innocenza, il ben noto concetto collaterale del ‘manus manum lavat’. Un riflesso sfuggente sul selciato quasi non riconoscibile che ci mette in apprensione e che si rivela attraverso una macchina di passaggio come emanazione di una figurina oscillante, osservato e ripreso con maestria da Pfelder in “Cobbles”. Anche processi di un complicato equilibrio si possono riprodurre in pochi minuti attraverso due livelli di visione, come avviene nelle esercitazioni giocose di Christian Niccoli. E non dobbiamo neanche rinunciare all’onnipresente riferimento ai profughi: il giovane Francesco Lo Cicero ha osato con “Migrants Kaleidoscope” trattare anche questo tabu in modo giocoso…
Qui non è possibile fare riferimento a tutti i video arrivati, ma sono convinto che valeva la pena approfondire questa traccia. Non mi rimane altro che ringraziare tutti per il loro impegno.
(Fried Rosenstock)